Capo Nord

 

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UNA META, UN SOGNO, UN NOME: NORDKAPP

di Andrea & Francesca Ferrari

andyfra@tiscalinet.it

 

Dopo aver affrontato in moto numerosi ed affascinanti viaggi e aver visitato la Cornovaglia, la Normandia, i castelli della Loira, la Bretagna, la Camargue...dopo essermi ripreso da un grave incidente che ha ferito a morte la mia piccola Mad Cow (ovvero la mia BMW R 1100 R) io e mia moglie Francesca, in una tiepida sera di primavera abbiamo deciso di realizzare un sogno: raggiungere Nordkapp. E così, in pochi mesi, abbiamo organizzato l’intero viaggio da affrontare con una nuova e fedele compagna : Bison (una BMW R 1100 RS).

Noi abbiamo effettuato il viaggio in soli 16 giorni; ma consiglio, tuttavia, vivamente di avere almeno 21 giorni a disposizione.

La partenza venne fissata per Giovedì 19 Luglio 2001 da Milano. Lo devo ammettere, l’emozione è sempre forte:... sei lì in ufficio, ma la tua testa no, non c’è! La mente corre veloce, cercando di ricordare se hai messo tutto nelle valigie, se hai dimenticato qualcosa....avremo freddo...pioverà tanto...! Insomma, alla fine, sono le tre del pomeriggio e sei sotto casa che stai combattendo per caricare la moto, le borse laterali quasi esplodevano!

Le valigie erano così composte: le due laterali - una per me ed una per Francesca - con dentro i vestiti (NON dimenticate maglioni di lana aderenti, calzamaglie e calzini di lana); il bauletto posteriore composto da trusse, scarpe di ricambio, tiranti, bomboletta per le gomme (la prudenza non è mai troppa!), guanti invernali, copri stivali,copri guanti, passamontagna ed altri indumenti per moto. Infine, sopra il bauletto, grazie ad un “ragno” abbiamo messo le tute antipioggia e due sacchi a pelo (che si sarebbero poi rivelati inutili!) all’interno di una copertura impermeabile.

Dopo varie peripezie,... è fatta! Bison è pronta, fa un caldo infernale e partiamo: prima tappa Basilea.

La strada non è certo entusiasmante: si procede per Lugano direzione San Gottardo, dove immediatamente facciamo sfoggio delle tute antipioggia (!).

Arriviamo a Basilea verso le 19.00, ma la città ci appare subito triste, piena di fabbriche farmaceutiche e poli chimici... per cui, visto che non è poi così tardi, decidiamo di prolungare la tappa per altri 100 km ed arrivare a Friburgo.

La piccola cittadina tedesca è molto accogliente e piena di giovani. Fatichiamo persino a trovare un albergo, ma riusciamo a trovare posto all’Intercity Hotel vicino alla stazione (costo una doppia 100 marchi con colazione compresa).

Venerdì 20/7 : Ci aspetta il tappone: dobbiamo arrivare a Lubecca attraversando tutta la Germania per un totale di 850 km circa. Il traffico è sempre intenso e l’autostrada non si abbandona mai; così, dopo dieci ore di moto abbondanti, arriviamo e ci fermiamo a dormire ed a mangiare all’Hotel Movenpick (la scelta è legata al fatto che dieci anni prima pernottai nello stesso posto, resta un prezzo è elevato: 150 marchi con colazione immensa...ma eravamo troopo sfiniti!).

Il mattino seguente (sabato 21/7), non resta altro che arrivare a Copenaghen (c.a. 230km) prendendo il traghetto a Puttgarden per approdare in Danimarca. Volendo è possibile passare per la terraferma, ma questa scelta avrebbe prolungato il viaggio di almeno 100 km. Nella capitale danese abbiamo giusto il tempo di imbarcaci per Oslo.

Non preoccupatevi per la moto : in nave viene fissata sapientemente, tramite un paio di corde, alla parete ed inoltre le gomme sono bloccate da due fermi giganti. Non resta altro che andare in cabina (noi abbiamo optato per una doppia con oblò, un po’ più cara, ma sono disponibili anche doppie senza oblò, suite o anche semplicemente poltrone ; sappiate che i prezzi variano sensibilmente), cambiarsi, mangiare qualcosa ed ammirare un tramonto infinito con il cuore gonfio di gioia aspettando impazienti l’arrivo nella terra dei vichinghi. (FOTO1)

Domenica 22/7 : Siamo pronti allo sbarco ( un consiglio: affrettatevi a raggiungere le moto, ma vestitevi solo a fianco al veicolo, infatti la temperatura è molto alta e si rischia una sudata disumana!).

Ad Oslo ci accoglie un tempo Siberiano: fa freddo, piove e c’è nebbia!!! Ma questo in terra di Norvegia - lo scoprirete strada facendo - è un semplice dettaglio!

La prima tappa impone l’attraversamento dell’interno per portarsi poi verso la costa Atlantica. Scegliamo comunque di pernottare in un piccolo paese, Otta; totale tappa = 300 km . Sotto una pioggia intermittente, passiamo per Lillehammer ( cittadina famosa per i giochi olimpici invernali ) attraversando foreste di abeti e soprattutto facendo molta attenzione alle pecore che spesso attraversano la strada senza porsi alcun problema!

Otta è un centro da cui partono escursioni verso le montagne circostanti : paesino di una tranquillità disarmante (foto2 ), che capace di farti assaporare la pace incontrerai successivamente: traffico zero, aria pulita, verde, acqua, montagne, insomma:  natura allo stato puro!

ORA vorrei aprire una PRIMA doverosa PARENTESI sugli HOTELS : l’agenzia di viaggi alla quale ci siamo rivolti ( secondo la pubblicità, la più specializzata sui Paesi del Grande Nord Europeo!!) ci ha riempito di informazioni grossolane ed infondate! Del tipo: “Siamo in alta stagione e gli alberghi in Norvegia saranno tutti pieni...” “ Per non parlare del traffico poi....”. Niente di più falso! Vi consigliamo comunque di acquistare la tessera Scan Plus (costo 10 euro c.a.) ( www.scanplus.no ) che dopo quattro notti pagate vi dà diritto ad una gratis (basta farla timbrare quando si pernotta); sconsigliamo invece la soluzione vouchers - Proscandinavia con la quale si ha diritto ad una riduzione del 20% su ogni notte, ma che ci ha riservato una spiacevole sopresa :arrivati a Namsos, dopo aver prenotato telefonicamente la stanza avvisando che avremmo pagato con i buoni Proscandinavia, siamo stati letteralmente relegati un una stanza di serie B! senza Tv, sporca, con i muri sporchi ! (magari si è trattato solo di una spiacevole coincidenza, ma noi non abbiamo più utilizzato quei vauchers e a Milano ce li siamo fatti rimborsare!).

Per sicurezza, influenzato dall’agenzia di viaggi, mi attacco al telefono e prenoto gli alberghi fino a Capo Nord compreso, almeno sono sicuro di arrivare ed avere un posto dove dormire fino alla sospirata meta. Il rientro per adesso non ci tocca minimamente.

Lunedì 23/7 : Si parte alla buon’ora incredibilmente accompagnati dal sole, direzione Trondheim, grazioso paesone dove ci attende la pausa pranzo ed una passeggiata nell’isola pedonale. Ricordatevi una cosa: dovete far pipì in un bar? allora pagate; dovete entrare in città? allora pagate; dovete parcheggiare? pagate!.......ah, dimenticavo, occhio ai limiti di veloctà : sono severissimi! max 90 km fuori dai centri abitati e 40 km/h in città e le multe possono arrivare a 2 milioni di lire!!!!!!!!!!!!!!

Arriviamo a Namsos verso le 18 e ci accomodiamo in un albergo che, come detto in precedenza, è assai triste (da sconsigliare) in compenso facciamo una passeggiata sul belvedere, una prominente roccia a forma di pagnotta il Bjorumsklumpen ( 114m), che offre un’ ottima vista e permette di scattare foto anche alle 11 di sera ( foto3 ).

Martedì 24/7 Ci dirigiamo verso Mo I Rana e qui facciamo la prima divagazione: abbandoniamo l’Artic Road per provare un pezzo di strada costiera. Una strada perfettamente asfaltata, piccola, traffico zero...( foto4 )mi lascio un po’ andare in una serie di pieghe che consumano il cavalletto! Certo la tappa si allunga; dobbiamo prendere un traghetto per proseguire ( foto5 ) - la strada costiera è tutta così, interrotta da magici fiordi da attraversare in traghetti caratteristici e GRATIS per le moto! - ma il paesaggio è mozzafiato, fiordi a non finire, volpi che passeggiano sulla spiaggia e soprattutto non c’è N-E-S-S-U-N-O.

Una volta arrivati, siamo allo stremo delle forze e le spalle mi fanno male. Ovviamente abbiamo preso un po’ d’acqua ma l’abergo che ci attende, l’Holmen Hotel (catena Golden Tulip Raimbow), è molto bello e confortevole. Buono anche il Ristorante.

Mercoledì 25/7 Si parte alla volta di Narvik lungo la Artic Road passando per il circolo polare artico dove si fa tappa e foto obbligatoria  (foto6, foto7 ) in un clima che è tutto un programma: leggero nevischio, montagne innevate alle spalle, nonché una temperatura di circa 7 gradi!!. Si riparte e finalmente si arriva all’albergo, il Norlandia Narvik Hotel molto molto accogliente e vicino alla funivia Fjellheisen che subito decidiamo di prendere. Sulla cima ci attende un panorama irreale: piste da sci - ovviamente non innevate - e sotto: il mare! con i suoi mille fiordi e soprattutto il sole che non scende mai sotto la linea dell’orizzonte e che, attorniato dalle sue nuvole, riempie il cielo di mille colori. (foto8, foto9 )

Ci fermiamo nell’unico ristorantino sulla cima: consigliamo di ordinare i gamberetti bolliti (in norvegese reker ) le porzioni hanno dimensioni disumane! Tutto idilliaco...unico problemino: PARLANO SOLO NORVEGESE!!!!

Giovedì 26/7: Grande Capo sei sempre più vicino! ma il Capitano (io!) ha sbagliato i suoi calcoli e i km che ci aspettano non sono 350 bensì 550!!! comprendenti una decina di fiordi! Roba da mettere a dura prova anche chi, come me, adora le strade piene di curve! Nonostante ciò, sosta allo Svartisen un ghiacciaio che muore in un lago, bellissimo ( foto10) . Noi, però, lo vediamo solo da lontano (il tempo stringe e fa un freddo cane!). Ci fermiamo poco dopo ad un Polar Zoo. Voi vi direte: “ Bella roba andare ad uno zoo!” Ma in Norvegia è diverso, diverso da ogni comune concezione di “zoo”. Gli animali sono sì dentro degli spazi delimitati, ma hanno a disposizione ettari di terreno! così può accadere di pagare (circa 20 euro!) e non riuscire a vedere niente, neanche l’Alce! sì, proprio lui, il timido cavallone che appare su mille cartelli, ma che continua a sfuggirci. Parzialmente delusi ripartiamo e ad un certo punto al fiordo numero... non ricordo (il nome è Sosrtraumen) divaghiamo per una ventina di km tanto uno più o uno meno è poca cosa verso delle montagne molto strane: si tratta di panettoni striati da rivoli d’acqua che cambiano colore con i riflessi del sole ed offrono ai nostri occhi un paesaggio lunare ( foto11 ).

Alla fine arriviamo ad Alta e pernottiamo al Norlandia Altafjord Hotel. La nostra stanza è piccola,ma graziosamente arredata ed in riva al fiordo!...mi spiego: apri la finestra e c’è il mare! E’ qui che ammiriamo emozionati il nostro primo vero sole di mezzanotte ( foto12, foto13 ) seduti sulla terrazza del ristorante (i prezzi delle stanze sono fissi a ca 70 euro la doppia senza tenere conto che la 5 notte è gratis).

Venerdì 27/7 Si parte molto presto. E’ il grande giorno: Bison è sporca da fare schifo ed io sono preoccupato: il fango copre marmitta, carena, valigie e vi giuro non c’è modo di trovare un motolavaggio! Abbiamo intuito che lassù i motards se la lavano nel giardino di casa! Così, quando vediamo due italiani con due BMW pulite e lucenti corriamo da loro urlando “Come avete fatto!? Sono pulite! E’ impossibile!” ma loro, sghignazzando, mi spiegano che muniti di bottiglia e spugna hanno provveduto in modo artigianale alla pulizia delle loro belle. Detto fatto! Ecco che il sottoscritto, in una pausa di 20 minuti, toglie le incrostazioni più evidenti il tutto “un po’ stupidamente” - dice la moglie - in quanto, dopo 10 min si rimette a piovere!! Allora via! verso NORDKAPP.

Sosta ad un altro Polar zoo dove finalmente incontriamo il grande Alce!! ( foto14 ) Riusciamo anche a toccarlo, anzi, toccar-LA Era una bella femminona! Vediamo i lupi polari, una lince ed un orso decisamente attirato dalle mie caramelle alla menta che ha sembrato gradire! Finalmente ripartiamo ed arriviamo all’albergo.

Ci fermiamo a Repvag ca. 80 km dalla meta. Qui siamo catapultati in una dimensione surreale... un vero villaggio di pescatori semplice, tutto rosso e giallo ( foto15 )! Non fatevi ingannare dal sole…le foto sono state scattate alle 22.30!

Sorpresa, sorpresa riconosciamo fuori dell’albergo i due bikers bmw italiani.

L’albergo (il Repvag Fjiord Hotell & Rorbusenter )è meraviglioso nella sua semplicità: è costruito sopra l’acqua a mo’ di palafitta, lungo un’ insenatura dove i gabbiani giganti la fanno da padrone e i pescatori pescano fino all’una di “notte”. FERMATEVI QUA! E’ un consiglio spassionato! Più avanti potreste alloggiare al Rica Hotel, però è sempre pieno di turisti di tutte le razze ed età! A Repvag, invece, non c’è quasi nessuno, gli abitanti sono cordialissimi e la vostra unica colonna sonora sarà il gracchiare degli uccelli ed il rumore del vento che non manca mai!

OK, sono c.a le 15.00: Capo Nord stiamo arrivando! ah... dimenticavo... lungo tutta quest’ultima tappa, le renne ci sono eccome!! e spesso camminano in mezzo alla strada! Per cui attenzione alle curve e moderate ulteriormente la velocità, un impatto con questi simpatici animali potrebbe non essere divertente! ( foto16 )

Le condizioni meteo non sono dalla nostra parte: vento e pioggia continuano imperterriti!

Come molti sapranno, arrivare a Nordkapp costa molto caro : c’è un tunnel da pagare, nonchè l’accesso al mappamondo in ferro per un totale di c.a. 100.000 lire però alla fine chi se ne frega!! ti fai 5.000 km e mica pensi alle 100.000! Eccoci! Siamo al fatidico cartello - veramente minuscolo peraltro!-! Vedo la scritta... il cuore batte forte ed una lacrima scende!! Mi fermo, faccio la prima foto di una lunga serie e quasi non ci credo...

 ( foto17, foto18 ) Ce l’abbiamo fatta! Ci siamo! Vorrei urlare, però alla fine prevale una soddisfazione interiore, intensa... perchè gridare ed interrompere il rumore del vento?

 OK, dopo la prima grande emozione entriamo dentro il centro commerciale - piuttosto triste ed utile solo a spillare soldi ai turisti - ed eccolo è lì ...ci appare il mitico mappamondo ( foto19 ) e la mitica rupe ( foto20 )! Mia moglie soffre il freddo ed entra a prendere una cioccolata calda. Io mi fermo in contemplazione e finisco un intero rullino di foto! Poi rientro ed inizio a chiamare gli amici ed a spedire cartoline e sms!

IMPORTANTISSIMO: SCORDATEVI DI ENTRARE CON LA VOSTRA MOTO FIN SOTTO IL MAPPAMONDO! IMPOSSIBILE! Eccetto in 2 casi eccezionali: 1) che siate del giornale “Mototurismo” o simili muniti di debita autorizzazione firmata da non so che autorità Norvegese; 2) che andiate là dopo le 2.00, ora di chiusura del centro e unico momento a partire dal quale le guardie si allontanano....ma a vostro rischio e pericolo di multa!

PRATICAMENTE IMPOSSIBILE poter godere appieno della limpidezza del Sole di mezzanotte che siamo tutti abituati a vedere nelle cartoline! E’ una vera rarità e bisogna avere tanta fortuna! Come per le leggi di Murphy: “Tu fai 5.000Km, arrivi stremato, c’è il cielo limpido fino a 5km da Nordkapp...arrivi lì e ZAC! Nuvoletta bastarda che ti rovina la visuale!” L’emozione c’è sempre, ma il nervoso sale sale eccome se sale!!!(n.d.r.)

Belli appagati, infreddoliti e in riserva serratissima - fate il pieno PRIMA DI AVVENTURARVI PER LA STRADA VERSO NORDKAPP! - rientriamo all’ albergo sempre accompagnati da un freddo polare e da un vento folle ( = ecco spiegato il motivo per il quale gli alberi là non esistono!). All’albergo ceniamo insieme ai due italiani bmwisti ed io assaggio una bistecca di balena (mi dispiace tanto... sono animali di una bellezza straordinaria) ma si tratta di una cosa unica o lì o mai più! e poi finalmente prendiamo un caffè e ci scambiamo le impressione sui vari viaggi affrontati (ci consigliano un’ escursione alle Isole Lofoten), si chiacchiera ed il sole è sempre lì! prendiamo il caffé e la luce non cala di intensità! alla fine è mezzanotte e siamo a 50 km dal Capo con una palla rossa che si appoggia appena sull’orizzonte e poi riparte sù sù di nuovo! All’una di notte il colore del cielo è già come fossero le nostre 3 del pomeriggio! Incredibile e soprattutto indescrivibile...anche un po’ fastidioso, a volte.

Sabato 28/7 Si riparte perché abbiamo ancora molti km da percorrere : direzione Finlandia. La strada del rientro passa per la Lapponia ( foto21 ) e sfiora il confine con la Russia. Con la partenza, un velo di tristezza ci assale...dobbiamo salutare la Norvegia.

Con la nostra fedele compagna, la pioggia (!), partiamo per Karasjok ( città norvegese al confine con la Finlandia, sede del Parlamento Sami, la scuola Sami, la radio Sami...). Arriviamo verso l’ora di pranzo e decidiamo di fermarci a visitare un sito riproduzione di un tipico villaggio Sami. Ci lasciamo tentare dall’incredibile ristorante all’interno del villaggio costruito come una tipica casa lappone e con il fuoco che arde di fronte alla tavola. Mangiamo seduti su delle pelli di renna e beviamo dentro tazze di betulla intagliata ( kuska )!

Teoricamente, seguendo il nostro roadbook, ci saremmo dovuti fermare a dormire a Karasjok, ma non siamo assolutamente stanchi e per di più sono solo le tre del pomeriggio! Per cui si riparte direzione Ivalo.

L’impatto con la cittadina è assolutamente negativo: sarà il giorno festivo, ma qui sono tutti sbronzi, uomini e donne! e per di pù assai nervosi (un gruppetto continuava a rompere bottiglie in strada e vicino alla nostra moto!)

Così, dopo una breve sosta in un pub, non ce la siamo sentiti di dormire in loco e siamo ripartiti pronti a fermarci nel primo posto che avremmo trovato per strada.

Imboccata la strada per Sodankyla ( pronuncia Sodanculla!) il primo problema: km, km, km di strada senza n-i-e-n-t-e- e n-e-s-s-u-n-o... solo renne che ti scrutano dal bordo della strada!

ATTENZIONE: diffidate di improbabili cartelli direzionali che indicano la presenza di alberghi lungo le stradine che costeggiano la via principale: sono tutte non asfaltate, ti portano in mezzo al bosco, ti perdi e non trovi NULLA! Insomma, apparentemente i kilometri indicati sui cartelli sono messi a casaccio! Leggi 1 ma sono 5! e cosi via.

Iniziamo a preoccuparci...sono le sette di sera (ma non piove più e c’è il sole) e all’improvviso un miraggio: un campeggio.

Disperati ci fermiamo e allo stesso prezzo di una stanza d’albergo norvegese (anzi un po’ meno: 60 ero circa ) affittiamo una Hytta, ovvero un Bungalow Finlandese tutto per noi, dotato di sauna privata: spettacolo.............la casetta completamente in legno ( foto22 ), si affaccia su un lago calmissimo ( foto23 ) ed ha un patio privato (ATTENZIONE PERICOLO ZANZARE!!!sono potentissime altroché Milano!). La Sauna, dopo diverse ore di moto è un sogno! Colmato poi dalla magica possibilità di.....TATATATAAA lavare la moto (Urrah)!

Consigliamo vivamente questo posticino ( PEURASUVANNON SILTAMAJAT – IVALONTIE 5086 SODANKYLA ) il proprietario è un tipo simpatico un po’ fuori di testa che viene spesso in vacanza sul lago di Garda e spiccica un po’ di tutte le lingue!

Se ne avete la possibilità restate un paio di giorni: verde, calma totale... il centro abitato più vicino è ad una trentina di kilometri. ATTENZIONE : in Finlandia SONO AVANTI DI UN’ORA DI OROLOGIO IN ESTATE!

Domenica 29/7 Partiamo per Oulu. Strada facendo arriviamo a Rovaniemi, il paese di Babbo Natale! Ma anche e soprattutto il passaggio del parallelo del circolo polare artico il famoso Napapiiri. ( foto24 )

Il villaggio è ridotto ad un complesso centro commerciale ( sito internet www.santapark.com ), ma la cosa più bella è che i bimbi hanno la possibilità di incontrare Babbo Natale in carne ed ossa!!! L’unico e solo! Non perdete, poi l’opportunità di spedirvi una cartolina con il timbro di Babbo Natale che vi arriverà a casa per il Natale seguente ( funziona!)

Ovviamente piove! ATTENZIONE : in Finlandia fate attenzione alle strade, soprattutto se sono bagnate o umide: spesso sono rattoppate con del catrame di qualità scadente, non potete non accorgervene, si tratta di strisce nere discontinue, ed un volta che la vostra gomma vi passa sopra .................ZUUUUUUUUUUC! perde aderenza completamente! Ho rischiato di schiantarmi e solo per miracolo non sono volato per terra! per cui Okkio.

Arrivati ad Oulu il primo problema è: trovare il centro città. Sembra una stupidaggine, ma non sappiamo come si scrive in finlandese! E i cartelli sono tutti ovviamente in finlandese!!! (lo scopriremo poi leggendo la guida: si dice keskusta). Combattiamo per una ventina di minuti con il traffico, che qui è quello di una cittadina di medie dimensioni; la stessa strada statale che abbiamo appena percorso è assai affollata ed alla fine decidiamo di fermarci in un localino vicino al Porto tanto per sorseggiare una birra e cercare un hotel. Alle nostre spalle c’è il Radisson Sas, e dentro di me penso “Va bene tutto, ma spendere 300.000lire per una notte, mi pare un po’ esagerato...” ma poi mi rispondo “ Chiedere non costa nulla!” Beh, non ci crederete, ma il prezzo della stanza era scontato del 50%! Incredibile! La fermo e voliamo a farci una doccia tonificante.

 

SECONDA PARENTESI HOTELS : Contrariamente a tutte le baggianate che ci avevano detto quelli dell’ Agenzia di Viaggi, in Finlandia, durante tutta la stagione estiva, quasi tutte le grandi catene di hotels effettuano sconti dal 40 al 50%. Lo fanno per assicurarsi l’hotel quasi pieno in un periodo che altrimenti sarebbe disertato dagli stessi finlandesi in vacanza! Così, al prezzo di una camera normale di categoria medio-bassa, si potrà godere di un servizio ineccepibile quale è quello offerto da catene così grandi e prestigiose!

 

Lunedì 30/7 Partiamo in direzione di Kuopio, la città delle fragole. Ovviamente sotto una pioggerellina fina fina! Decidiamo di salire sulla Torre di Puijo per osservare la città dall’alto ( altezza 75m ) ma il tutto è purtroppo immerso nelle nubi... e dopo una breve pausa, delusi, ripartiamo.

Finalmente, dopo tre giorni di diluvio, la pioggia si interrompe e lascia spazio ad un sole luminoso anche se non troppo caldo!

Eccoci di colpo a gironzolare per la regione dei mille laghi ( foto25 ), bellissimi, immersi nel verde e costeggiati da strade nuovamente deserte. Ci fermiamo a dormire a Varkaus sede di uno stabilimento enorme per la lavorazione del legno. L’albergo è carino (Hotel Oscar anche qui le stanze sono scontate del 40% in estate), ed il ristorante non delude. Siamo talmente stanchi che rinunciamo alla passeggiata in centro.

Martedì 31/7 Da Varkaus si riparte verso Savonlinna fino a raggiungere Imatra. Da qua prendiamo una micro stradina sterrata e ci avventuriamo all’esplorazione del confine con la Russia, ma non quello comunemente indicato come tale, con frontiera e soldatini vari... prendiamo per una strada periferica e dopo un po’di km, alla fine dell’asfalto, ci imbattiamo in un gabbiotto abbandonato e notiamo un cartello che indica la presenza nei boschi di guardie armate e cani! Ci siamo! Un passo e siamo in Russia! Non c’è anima viva! e vi dirò anche che ti assale un po’ di paura ............ Francesca è chiaramente preoccupata... le propino una trentina di kilometri di sterrato, con una moto stradale, per di più stracarica!! E così passa un’ abbondante mezz’ora a lamentarsi e a maledirmi!

La notte la passiamo ad Hamina, ( la città a pianta ottagonale! ) in un albergo carino ( Hotel Seurahuone ) vicino al centro. La noia degli abitanti di questa ridente cittadina, è veramente tangibile...pensate che qua i giovani fanno le “vasche” (= andare avanti e indietro lungo una stessa strada o piazza) non a piedi, bensì in macchina! Addiritttura si parlano tra loro senza uscire dalla macchina, da finestrino a finestrino! Boh...?

Mercoledì 1 Agosto Alla buon’ ora arriviamo ad Helnsinki ( foto26 ) e troviamo un alberghetto ( Lord Hotel maxi sconti durante l’estate) a cinque minuti dal centro; silenzioso e con il parcheggio per la moto.

Nella capitale, città squisitamente bella e ben tenuta... vi consigliamo di andare a vedere i grandi magazzini Stockmann, e l’isola fortificata di Suomemlinna ( foto27 ) giusto di fronte al porto ( pensate che d’inverno gli abitanti di Helsinki ci vanno a piedi passeggiando o pattinando sullo stratone di ghiaccio che si forma in quel periodo e che solidifica il mare!!). Graziosi anche i sobborghi e i quartieri periferici. Una visita completa della capitale richiede almeno 2 giornate intere...ma noi non abbiamo tempo!!!

Giovedì 2/8 Alle 15,45 ci aspetta il traghetto Helsinki – Rostock con la Silja Line. Carichiamo la moto, noi ed altri trenta avventurieri a due ruote! Contrariamente alla perfetta organizzazione Danese e Tedesca che avevamo constatato nelle due precedenti traversate effettuate in questo viaggio, qui il problema di COME FISSARE LA MOTO di modo che non sbatta qua e là, E’ MOOOOLTO SERIO! Tutti i motards interessati dal grave problema, me compreso, si affannano in una mutua assistenza....della serie “ Io tiro di là...tu attaccati di qua...io rubo questa fune...tu lega la moto con il tirante..!” il tutto in una incredibile Babele di lingue...ma quando si tratta di salvare la propria moto...non esiste alcun ostacolo! La sistemazione non sembra mai abbastanza perfetta ed io sono un po’ perplesso ( come d’altronde tutti gli altri!). Mi ingegno in una ragnatela di funi e cavi ed insieme ad un signore svizzero di 64 anni - proprietario, udite, udite! di una Hayabusa con la quale rientrava a Basilea - (beh se devo invecchiare sarò come lui, un grande! ) - riesco ad inchiodare al terreno Bison!

La partenza è prevista alle 16.00. E’ il momento più triste del viaggio..., un groppo alla gola mi assale e mi stringo forte a mia moglie...“Ce l’abbiamo fatta e ne è valsa la pena! ma vorrei poter riportare indietro le lancette dell’orologio per riprovare tutte quelle splendide emozioni!”

Una cosa è certa, me lo sento: tornerò! Un giorno, non so quanto lontano o quanto vicino, Nordkapp ed il suo mappamondo mi rivedranno!

ANDREA E FRANCESCA FERRARI e Bison la loro R1100RS (piena zeppa di adesivi!!!) ( foto28 )

 

Roadbook

 

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